Convegno sull’Islam europeo e la sfida della democrazia al Palazzo Reale di Milano
Il CIPMO e l’Università di Milano hanno organizzato nella giornata del 26 maggio 2015 un importante convegno dal titolo “Islam in Europa – Islam europeo. La sfida della democrazia”, un evento ospitato nel Palazzo Reale di Milano e patrocinato dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano.
Al convegno sono intervenuti autorità, intellettuali, giornalisti e rappresentanti della comunità musulmana, tra gli altri l’ambasciatore Sergio Romano, il direttore di Limes Lucio Caracciolo, il sociologo franco-italiano Omero Marongiu, nonché gli accademici Silvio Ferrari e Alessandro Ferrari.
PSM è intervenuta nella persona di Brahim Baya che nel suo intervento si è soffermato sull’evocativo titolo scelto per il convegno, e che riassume la storia dell’Islam d’Europa negli ultimi decenni, dall’Islam delle prime generazioni che riteneva l’Europa una dimora straniera in cui vivere in attesa di un ritorno che non è mai arrivato, e quindi a ragione si parlava di un Islam in Europa, tuttavia questa definizione non è più adatta ai musulmani che vivono oggi in Europa e che hanno sviluppato un senso di appartenenza con il succedersi delle generazioni a questo continente che ritengono ormai casa loro, quindi l’Islam in Europa oggi è sempre di più un islam europeo, nel senso che è un islam che rispetta il credo, le pratiche, i principi comuni dell’Islam, facendo proprie le diverse culture europee. La costruzione di questo Islam è un processo avviato, un processo evolutivo che si compie nel tempo lungo, si parlerà sempre più di musulmani europei e meno di musulmani in Europa.
Baya ha delineato nel suo intervento alcuni ostacoli e sfide che affronta questo processo, tra questi ha citato il mancato riconoscimento del contributo islamico alla costruzione della civiltà europea, e la scelta che si fa di allontanare l’islam da tutti i valori dell’Europa e raffigurarlo come l’“alter” a cui l’Europa si è contrapposta, si contrappone e si contrapporrà perché antitetico rispetto ai suoi valori. Un altro ostacolo è il ripiegamento di molti musulmani d’Europa sulla propria comunità, rinunciando allo sforzo di decostruzione e distinzione dell’aspetto religioso da quello culturale nella loro concezione dell’islam. Un’altra sfida è quella di allontanare l’Islam europeo dalle influenze indebite degli stati stranieri, non è più ammissibile che le istituzioni per parlare con i musulmani europei si debba fare riferimento alle ambasciate dei paesi di origine o delegare a loro la gestione del culto di milioni di cittadini europei. Un’altra importante sfida di fronti ai musulmani europei è la gestione delle differenze interne, è necessario inaugurare un dialogo intra musulmano tra le diverse componenti, un dialogo che nel rispetto delle diversità legittime trovi puntuali orientamenti e impegni comuni per salvaguardare l’interesse generale dei musulmani e delle loro società. Un’ultima sfida ricordata da Brahim Baya nel suo intervento è quella che devono affrontare le istituzioni, i quali devono pensare a strategie di accompagnamento alla costruzione dell’Islam europeo, garantendo prima di tutto ai cittadini musulmani un pieno riconoscimento, una piena fruizione dei diritti di libertà religiosa e un trattamento paritario rispetto a tutti i loro concittadini.
I lavori del convegno, a cui ha presenziato anche il segretario nazionale di PSM Abdellah Labdidi, sono stati conclusi dalla relazione del prefetto Mario Morcone, Capo del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno.