Conferenza “L’Identità Islamica Italiana” | Milano – 19/12/2015
Le immagini dell’incontro promosso da Caim, PSM e Cail che si è tenuto oggi a #Milano sul tema dell’#Identità_Islamica_Italiana con Pietrangelo #Buttafuoco, Massimo #Campanini e Roberto #Piccardo, moderati da Batul #Hanife.
Prossimamente pubblicheremo i video dei ricchissimi interventi dei tre relatori.
Qui il saluto di #PSM letto dal segretario nazionale #Abdellah_Labdidi:
Un caloroso saluto di pace e misericordia a tutti voi, e un sentito ringraziamento ai nostri ospiti per aver accettato l’invito e al comune di Milano per il suo patrocinio; rivolgo anche un particolare saluto a Davide Piccardo per l’immane sforzo compiuto per la realizzazione di questo evento.
In PSM abbiamo deciso di promuovere questo importante incontro di riflessione, insieme al Caim e al Cail, poiché siamo profondamente convinti dell’inderogabilità di un percorso, anche intellettuale, che conduca i musulmani d’Italia verso un maggiore radicamento nel tessuto culturale e sociale del loro paese.
Questa concezione della presenza musulmana si riflette già nella nostra denominazione “Partecipazione e Spiritualità Musulmana”. Perché l’islam è, innanzitutto, una spiritualità e una fede profonda da testimoniare, essere musulmani è riconoscere il Creatore Altissimo, ed essere in Sua continua presenza, intimamente e spiritualmente; L’islam è per le coscienze e i cuori una risposta ad una ricerca di senso, una ricerca di liberazione dell’essere nel mondo globale dell’apparenza, dell’avere e del consumo. Il musulmano è continuamente alla ricerca dell’Ihssan “l’Eccellenza”, migliorandosi gradualmente su tre piani: La qualità delle opere, le relazioni con l’altro e il rapporto con Dio.
In secondo luogo, essere con Dio significa per un musulmano essere con gli altri esseri umani, come ha detto il Profeta, pace su di lui: “Il migliore di voi presso Dio è il più utile per le Sue creature”. Da qui si riconosce l’importanza della partecipazione positiva dei cittadini musulmani alla crescita culturale, sociale e umana della società. La nostra presenza e il nostro contributo dovrebbe essere inserito nel quadro di una cittadinanza attiva, alla luce di una coscienza etica responsabile: essere presenti con i nostri concittadini per riformare il nostro presente e costruire il nostro futuro “lasciando il mondo migliore di come lo abbiamo trovato”.
In conclusione direi che l’islam italiano a cui lavoriamo è un Islam di rinnovamento che vive il suo contesto e si fa carico delle proprie responsabilità in maniera autonoma; un Islam senza complessi che non si abbandona alla rottura, come non cede sulla sua identità e la sua ragion d’essere.